dom 15 set
|Sala del Camino, Villa Casati Stampa
Stefano Spagocci presenta "Archeoastronomia"
L'Europa dai primordi al Rinascimento. L’autore si è intenzionalmente posto in modo sintetico e divulgativo, mantenendo comunque il senso scientifico dell’indagine. Il testo privilegia una dimensione europea, alla ricerca di ciò che ci unisce più che di ciò che ci divide.
Orario & Sede
15 set 2024, 11:20 – 11:40
Sala del Camino, Villa Casati Stampa, Piazza Soncino, 3, 20092 Cinisello Balsamo MI, Italia
L'evento
In questo testo sono passate in rassegna le conoscenze astronomiche degli antichi europei, dal Paleolitico al Rinascimento, secondo l’ottica propria dell’archeoastronomia, cercando cioè di comprendere come le varie culture abbiano inteso i fenomeni celesti, come se ne siano serviti, quale ruolo l’astronomia abbia giocato nella loro visione del mondo.
L’autore si è intenzionalmente posto in modo sintetico e divulgativo, mantenendo comunque il senso scientifico dell’indagine.
Il testo privilegia una dimensione europea, alla ricerca di ciò che ci unisce più che di ciò che ci divide.
Per quanto riguarda l’area geografica italiana, si segnala la trattazione delle conoscenze astronomiche nel megalitismo mediterraneo e alpino, in Gallia Cisalpina, in Etruria, in Magna Grecia e tra i Longobardi; sono trattate anche le conoscenze astronomiche di Dante Alighieri nel contesto del Medioevo occidentale e in un’ottica finora mai considerata in una pubblicazione di lingua italiana; e di Leonardo da Vinci nel contesto del Rinascimento europeo.
Biografia dell'autore
tefano Spagocci è nato a Milano nel 1966. Si è laureato in fisica all’Università degli Studi di Milano, svolgendo la tesi di laurea presso il CERN di Ginevra. Ha poi conseguito un M.Sc. alla Edinburgh University ed un Ph.D. presso University College London.
Sin dalla tesi di laurea si occupa dello sviluppo di modelli matematici per applicazioni scientifiche, ingegneristiche ed economiche.
Ha da sempre un forte interesse per l’archeologia e la storia antica, con una particolare attenzione ai popoli “barbarici”. Nell’ultimo ventennio tale interesse si è congiunto con quello per l’antropologia, dando origine ad una lunga serie di ricerche sull’archeologia cisalpina.